mercoledì 8 ottobre 2014

Per Carmelina Ianniciello

La sua dipartita è stata silenziosa e discreta, qualche settimana fa, ma Carmelina ha lasciato segni che la rendono presente nella comunità del paese, nella storia e nella cultura locale, con immagini e dialoghi che esprimono il suo esserci poetico ed educativo. Poesia ed insegnamento sono stati il suo linguaggio ed il suo agire, vissuti ed espressi nella semplicità per comunicare, anche formalmente ed istituzionalmente, valori profondi e concreti, religiosi e civili, estetici ed etici.
Per la comunità degli studiosi, e per i suoi studenti e lettori popolari, ha usato la creazione letteraria per semplificare ed immediatamente dare il senso complesso dell'animo umano e delle relazioni sociali che ella percepiva e testimoniava nella realtà personale e storica. La creazione letteraria (poetica, narrativa, teatrale) poggiante sulla base di una rigorosa ricerca e di una conoscenza razionale dei dati e degli avvenimenti reali.
Nell'Istituto di Studi Atellani e nella Rassegna Storica dei Comuni, ove la ricerca storica ed archeologica sono la prevalenza, la sua opera creativa ha apportato originali chiavi di lettura e di approfondimento della storia locale; e d'altro canto, nella reciprocità del dialogo sapienziale, ella ha ricavato orientamenti e passioni nuove per la sua poetica, scoprendo e rappresentando un mondo che ha ritenuto giusto comunicare nel dialogo delle generazioni della sua città e del suo territorio.
Ed ha così scritto cose belle.
Il libretto La Madonna di Campiglione un'edicola per ricordare, edito anche sulla rete dalla Biblioteca Comunale “Domenico Cirillo” di Grumo Nevano, è una di queste cose belle scritte da Carmelina Ianniciello. Propongo alla lettura la prima pagina.


Ho sentito molto vicino l'argomento della sua narrazione circa il cammino per i vicoli del paese, a rileggere in essi i segni delle tradizione rappresentati dalle edicole votive che vanno scomparendo.
In particolare ho compreso il dramma di Carmelina nel ricordare i dettagli dell'immagine antica della Madonna del Carmelo che ora non esiste più in Via Vittoria; scomparsa con la trasformazione del palazzo che la esponeva e la proteggeva in una nicchia elevata dalla strada. 

Avessi letto il suo devoto libricino primo della sua dipartita ... avrei avuto la gioia di offrirle il recupero fotografico di quella edicola che operai in tempo, prima della sua scomparsa.

Le dedico adesso l'immagine sul mio blog, e propongo alla lettura, dopo la prima pagina, anche l'ultima che funge da preghiera, del libricino scritto da un'amica poeticamente e religiosamente impegnata nella ricerca della storia locale.



Comunità dell'Istituto di Studi Atellani e Rassegna Storica dei Comuni

sabato 4 ottobre 2014

Le cose meravigliose delle Lodi di San Francesco d'Assisi

Grandissima importanza, religiosa e letteraria, è sempre stata riconosciuta al Cantico delle Creature di San Francesco d'Assisi. E' il canto della fraternità universale, dono precipuo del francescanesimo, e lo si è considerato anche il primo testo poetico della letteratura italiana.
La “poetica spiritualtà” di Francesco e delle sue parole hanno un seme ed una luce ulteriore nella Parola di Dio che egli riverbera nelle sue Lodi al Signore. E il Cantico delle Creature diviene continuazione, espressione e segno, di un altro componimento svolto con il ritmo e la preghiera dei Salmi e del Vangelo: le Lodi di Dio Altissimo (FF 61) che si possono considerare come il Cantico del Creatore che Francesco scrive come preghiera che l'umile frate rivolge al Padre Santo.
San Francesco scrisse queste Lodi quando stava vivendo l'esperienza delle Stimmate sul monte La Verna (settembre 1224), e le donò autografe ad un frate sconsolato per la contemplazione spirituale delle "cose meravigliose" operate da Dio.
Che siano state direttamente scritte da Francesco lo testimonia frate Tommaso da Celano nella Vita Seconda di San Francesco D'Assisi (FF 635, 49). Così Tommaso narra l'avvenimento:

Mentre il Santo era sul monte della Verna, chiuso nella sua cella, un confratello desiderava ardentemente di avere a sua consolazione uno scritto contenente parole del Signore con brevi note scritte di proprio pugno da san Francesco. Era infatti convinto che avrebbe potuto superare o almeno sopportare più facilmente la grave tentazione, non della carne ma dello spirito, da cui si sentiva oppresso.
Pur avendone un vivissimo desiderio, non osava confidarsi col Padre santissimo ma ciò che non gli disse la creatura, glielo rivelò lo Spirito.
Un giorno Francesco lo chiama: «Portami - gli dice - carta e calamaio, perché voglio scrivere le parole e le lodi del Signore, come le ho meditate nel mio cuore ».
Subito gli portò quanto aveva chiesto, ed egli, di sua mano, scrisse le Lodi di Dio e le parole che aveva in animo. Alla fine aggiunse la benedizione del frate e gli disse: «Prenditi questa piccola carta e custodiscila con cura sino al giorno della tua morte ».
Immediatamente fu libero da ogni tentazione, e lo scritto, conservato, ha operato in seguito cose meravigliose.

Di seguito leggiamo il testo scritto da Francesco ispirato ai Salmi e al Vangelo.

LODI DI DIO ALTISSIMO
Tu sei santo, Signore, solo Dio, che operi cose meravigliose (Sal 76,15).
Tu sei forte, Tu sei grande, Tu sei altissimo (Sal 85,10),
Tu sei re onnipotente, Tu, Padre santo, re del cielo e della terra (Gv 17,11; Mt 11,25).
Tu sei trino ed uno, Signore Dio degli dèi (Sal 135,2),
Tu sei il bene, ogni bene, il sommo bene, il Signore Dio vivo e vero (1Ts 1,9).
Tu sei amore e carità, Tu sei sapienza,
Tu sei umiltà, Tu sei pazienza,
Tu sei bellezza, Tu sei mansuetudine (Sal 70,5),
Tu sei sicurezza, Tu sei quiete.
5 Tu sei gaudio e letizia, Tu sei nostra speranza, Tu sei giustizia,
Tu sei temperanza, Tu sei tutta la nostra ricchezza a sufficienza.
Tu sei bellezza, Tu sei mansuetudine.
Tu sei protettore, Tu sei custode e nostro difensore (Sal 30,5),
Tu sei fortezza, Tu sei refrigerio (Sal 42,2).
Tu sei la nostra speranza, Tu sei la nostra fede, Tu sei la nostra carità.
Tu sei tutta la nostra dolcezza,Tu sei la nostra vita eterna

grande e ammirabile Signore, Dio onnipotente, misericordioso Salvatore. 

Bibliografia:
Scritti di San Francesco d'Assisi
Fonti Francescane