mercoledì 2 maggio 2018

In onore del vescovo Nicola Capasso


Negli ultimi giorni di aprile di quest’anno 2018 si sono svolti incontri di studio e celebrazioni religiose per la memoria di Mons. Nicola Capasso, originario frattese e vescovo di Acerra dal 1933 al 1966. Nicola Capasso era nato a Frattamaggiore il 2 agosto del 1886 ed ivi era morto il 27 aprile del 1968.
Nel 50° della sua dipartita la Diocesi di Acerra ha celebrato la figura del vescovo con un incontro di studio che si è tenuto il 27 aprile nella sede della Biblioteca del Seminario.
Il giorno seguente, organizzati dalla antica Congrega dei Preti frattesi, si sono avuti vari momenti celebrativi a Frattamaggiore vissuti insieme con il vescovo ed il clero acerrano: la visita alla Parrocchia di San Rocco ove Nicola Capasso fu primo parroco dal 1919 al 1933, la visita alla sua sepoltura nel Cimitero frattese, la visita alla Pinacoteca e la concelebrazione eucaristica nella Basilica Pontificia di San Sossio.

Sul portale della Diocesi di Acerra si leggono le iniziative svolte e i tratti etici e religiosi fondamentali della figura del vescovo Capasso: 

  Il 27 aprile del 1968 moriva monsignor Nicola Capasso, vescovo di Acerra dal 1933 al 1966. La diocesi lo ricorda il  27 aprile 2018 alle 18.30 con un convegno nella Biblioteca diocesana in piazza duomo. Introdotto dal vescovo Antonio Di Donna, interviene il prof Gennaro Niola, direttore del Museo diocesano. Originario di Frattamaggiore, non lontano da Acerra, Capasso prese la guida della diocesi a soli 46 anni nel 1933. Operosità e rispetto dell’ortodossia furono al centro della suo servizio di vescovo, riservando particolare cura alla formazione dei sacerdoti, per i quali fu padre autorevole e affidabile. Non trascurò nulla della vita ecclesiale: attuò nuove relazioni con la società civile e a lui si deve l’ultimo Sinodo della diocesi. Uomo di cultura, scriveva personalmente il bollettino diocesano. Volle biblioteca e archivio della diocesi. Sensibile all’arte, ipotizzò un Museo diocesano, e un altro da dedicare al patrono sant’Alfonso. Povero e riservato, occupava solo una parte del palazzo vescovile.
Il ricordo di Capasso si lega ai giorni dell’eccidio di Acerra del 1943, durante i quali egli scese in strada, affrontò a viso aperto i soldati nazisti e come un padre fu vicino alla gente, fino a ricomporre egli stesso i cadaveri e a portarli al cimitero. Successivamente, rifiutò l’onorificenza per tale opera.
Partecipò a tutte le sessioni del Concilio Vaticano II. A più di ottanta anni si dimise nel 1966 ritirandosi nella casa di famiglia a Frattamaggiore, dove morì il 27 aprile del 1968. E dove sulla sua tomba si recheranno in pellegrinaggio il vescovo e i sacerdoti della diocesi di Acerra sabato 28 aprile.

Sulle pagine social frattesi si seguono i vari momenti locali organizzati in onore dello stesso vescovo. Molti media, in particolare il portale linkabile, hanno divulgato e commentato le iniziative e la notizia della Concelebrazione con ampio reportage fotografico e con il rilievo dell’intervento commemorativo di mons. Angelo Crispino, presidente della Congrega dei Preti frattesi:

La concelebrazione è stata presieduta, in una forma solenne ed con una straordinaria partecipazione del mondo ecclesiastico nonché autorità religiose civili e militari, tant’è che a presiedere alla cerimonia religiosa insieme al Vescovo di Acerra S.E. Mons. Antonio Di Donna, hanno concelebrato l’Arcivescovo S. E. Mons. Alessandro D’Errico Nunzio Apostolico a Malta e in Libia, il Vescovo di Aversa S.E. Mons. Angelo Spinillo, il Vescovo emerito di Aversa, S.E. Mons. Mario Milano, il Presidente della Congrega dei Preti Frattesi, Mons. Angelo Crispino, il Parroco Mons. Sossio Rossi; e tutto il Clero di Frattamaggiore ed Acerra. Presente per l’amministrazione il Sindaco di Frattamaggiore, Dott. Marco Antonio del Prete.
Di grande spessore storico, culturale e religioso è stato il discorso celebrativo tenuto da S.E. Mons. Angelo Crispino.

In Frattamaggiore si conservano memorie importanti del vescovo Capasso. In particolare la Parrocchia di San Rocco che ancor vive dei segni della sua pastorale e ne cura con mostre e pubblicazioni la conservazione documentale (Cronache, Libri Parrocchiali, e l’Emeroteca del Pellegrino, giornale da lui fondato nel 1924).
Importanti sono anche i segni della memoria del vescovo legati alla Basilica Pontificia di San Sossio; soprattutto quello del suo pastorale, personalmente ed esemplarmente donato nel 1946 per la ricostruzione della chiesa che era stata distrutta da un incendio nel Novembre del 1945.
Nei giorni seguenti le celebrazioni, con la piazza antistante la Basilica frattese silente e liberata dalla moltitudine, si è potuto pienamente ammirare la figura fotografica di S.E. Mons. Nicola Capasso, in alto sul portale marmoreo rinascimentale della chiesa. Si è avuto il senso di una ‘restituzione’ alla città e alla ecclesia locale della grande personalità di un pastore buono ed esemplare.
E’ stato naturale per lo storico ritrovare negli anfratti della documentazione antica una testimonianza che si riferisce alla ‘restituzione’ del pastorale di Nicola Capasso.
Lo aveva promesso nella grande celebrazione in piazza del 29 dicembre 1945, subito dopo l’incendio di San Sossio; e lo fece accompagnando il gesto con le parole ufficiali del Vescovo di Acerra pubblicate sul Pellegrino del Febbraio del 1946. Le leggiamo di seguito.




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